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3 giu 2020

Incontro letterario a distanza


Il 26 maggio, alle ore 17:30, sulla piattaforma Meet, è avvenuto l’incontro con Teresa Petruzzelli, l’autrice di un fantastico ed emozionante libro intitolato “Le donne di don Salvo” che io e la mia classe abbiamo letto in questo periodo di quarantena il venerdì pomeriggio con la nostra prof.ssa di Lettere.
La mia classe e altre dell’Istituto “Colamonico-Chiarulli” hanno avuto l’occasione di porre delle domande alla scrittrice per approfondire particolari avvenimenti della storia e per scoprire qualche notizia in più sull’autrice e sul libro.
All’inizio dell’incontro, la scrittrice si è presentata, subito dopo i professori ci hanno chiamato per esporre le nostre domande e i nostri dubbi su alcuni pensieri, citazioni e capitoli del libro. Queste sono state alcune domande poste alla scrittrice:
Marco: Perché don Salvo ha il suo stesso cognome?
L’autrice risponde alla domanda dicendo che si è voluta immedesimare nella storia e dare a don Salvo delle sue caratteristiche.
Giacomo: Cosa rappresenta l’immagine di copertina?
L’immagine di copertina rappresenta una scena teatrale che doveva essere inscenata in un eventuale spettacolo tratto dal romanzo
Cinzia: Quando è iniziata la sua carriera da scrittrice?
La sua carriera da scrittrice è nata durante gli anni delle scuole elementari. Quando la maestra le chiese di scrivere una poesia e si accorse del suo talento, la portò in giro per la scuola a recitare questa poesia magnifica.
Secondo me questo incontro è stato molto utile e interessante per capire meglio il libro e per farci interessare maggiormente alla storia. Dato che il libro è stato ambientato a Bari negli anni Ottanta, molti di noi non erano a conoscenza di alcune zone della città che la scrittrice ha descritto meglio durante l’incontro in modo esaustivo e preciso, così preciso che ci ha fatto immaginare la nostra città a quei tempi. Inoltre il romanzo affronta tematiche di grande attualità come l’emarginazione, la solitudine, la diversità con cui noi giovani dovremmo confrontarci sempre di più.

Marco Marinelli, 1afm/b

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